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BAKKANO GIUGNO 2024

La prima edizione di Bakkano si è svolta dal 14 al 16 Giugno 2024 presso la fascia boscata Virginia Woolf a Bologna. L’evento è avvenuto in concomitanza de L’Imboscata, una settimana di camping resistente contro il Passante di Mezzo. https://limboscata.noblogs.org/
TESTO CALL BAKKANO GIUGNO 2024
Per questa prima edizione invitiamo chi risponde alla call a riflettere sul concetto di decomposizione e sulle sue possibili interpretazioni, ovviamente senza intendere questo spunto come vincolante. 

L’intero evento sarà organizzato tramite la pratica dell‘autogestione, e vari aspetti di natura logistica ed economica ne saranno influenzati considerevolmente. Le esibizioni/installazioni/spettacoli/laboratori saranno probabilmente in uno spazio all’aperto con suolo naturale.

Per quanto riguarda il compenso, la somma che riusciremo a ottenere durante le giornate andrà redistribuita equamente tra tutti l3 artist3 coinvolt3, dando priorità a chi ha bisogno di un rimborso spese per spostamenti e materiali. Va da sè che essendo bakkano un’entità intrinsecamente precaria, la cui stessa esistenza è messa in dubbio ancor prima della sua nascita, cerchiamo alleanze con persone consapevoli circa la dimensione clandestina in cui andranno ad operare. E’ quindi di vitale importanza che si sia consci del fatto che si andrà a collaborare con una realtà autogestita e le cui finanze sono ancora inesistenti.

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CALL ARTI PERFORMATIVE

In un’epoca storica in cui le arti performative sono funzionali alla creazione di consenso politico-istituzionale, anestetizzate dentro una logica mercificante che le svuota della loro potenzialità conflittuale, rivendichiamo uno spazio e un tempo liberi dall’iperproduttività e dall’immaginario egemonico eterocispatriarcale, coloniale, razzista, abilista e classista.

Sputiamo contro il potere della regia, dell’uomo solo al comando, rigurgito di un teatro autoritario ed esclusivo, specchio di un sistema estremamente competitivo che nega le alleanze possibili tra artiste e collettive. Opponiamo alla disciplina economica dei contenuti la radicalità dell’inciampo che fa accadere esperienze inedite e intreccia linguaggi – sottraendoli all’utilità del mercato-, la radicalità del non previsto che scardina i ruoli e si dipana nelle possibilità riottose dell’atto poetico.Opponiamo il bakkano dell’azione performativa autentica alla staticità di un teatro ammaestrato, provocatorio nel rappresentarsi ma strumento di preservazione delle gerarchie sociali e culturali. Vogliamo essere spina nel fianco per la borghesia annoiata che popola i teatri e si assolve di fronte a posture artistiche moderate e accomodanti, assimilate entro l’offerta d’intrattenimento stagionale.

Siamo alla ricerca di ciò che accade negli interstizi tra il teatro e la strada. Ci sentiamo complici di tutt3 quell3 che i teatri non li attraversano, ma si fanno attraversare e sono attraversat3 dalla vita.Vogliamo un teatro che liberi, che non riproduca forme vuote, ammantate di privilegi ed inutili all’esperienza profonda dell’incontro.Vogliamo co-costruire uno spazio dove le domande sul mondo, passato, presente, futuro, si facciano corpo e collettività e rituale di emancipazione.

Attraverso Bakkano, cerchiamo di intessere spazi laboratoriali dove il senso non è mai statico e dato da singol3 ma negoziato tra l3 partecipanti.
Bakkano si rivolge ad attrici, attoru, danzatrici, poet3, ibridatrici di linguaggi: scriveteci, cercateci, parliamoci!

A partire da queste tensioni, prediligiamo opere situate ai margini dei giri istituzionali.
La nostra immaginazione per questo evento viaggia nella dimensione della ricerca e non solo del risultato, perciò vorremmo incrociare proposte di studi di performance, percorsi in divenire, azioni teatrali, ecologiche e sensoriali, creazioni collettive, ecc.
Immaginiamo lo spazio significato anche da varie laboratorie per la condivisione di pratiche teatrali, della danza e delle arti circensi. Fatevi avanti!
In ogni caso, qualsiasi altra proposta contestuale all’evento è super accetta!

Il pubblico sarà chiamato ad interagire con le opere, ad interrogarsi sul suo sguardo. Non vogliamo la passività di chi guarda. Esprimetevi! Co-create! Riscopriamo la dimensione di destinatari3 dell’atto .

“Quali tempi sono questi, quando discorrere d’alberi è quasi un delitto perchè su troppe stragi comporta silenzio!”

Bertolt Brecht

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